AMBIENTI ALPINI Zone altitudinali La flora alpina, come quella di ogni altra catena montuosa, è influenzata in maniera determinante dall'altitudine, oltre che dalla latitudine, dall'esposizione. Si possono così identificare alcune fasce con caratteristiche simili, che partendo dalla zona pedemontana raggiungono le cime più alte e che comprendono degli ambienti tipici descritti più avanti: Zona pedemontana - Fino a circa 1000 m.; è caratterizzata da un ambiente boschivo (castani, querce, betulle, ecc.). Zona montana - Fino a circa 2000 m.; è anch'essa caratterizzata da un ambiente boschivo che partendo da boschi di latifoglie (faggi) giunge sino al limite della vegetazione arborea con boschi di aghifoglie (larici e abeti). Zona subalpina - Fino a circa 2500 m.; è caratterizzata da arbusteti e cespuglieti, prevalentemente di pino mugo, rododendri, ontano. Zona alpina - Oltre il limite della vegetazione arborea e arbustiva; alterna prati e pascoli a luoghi rocciosi come rupi e macereti. Zona pioniera - Fino al limite delle nevi perenni; è il regno delle piante pioniere e delle vallette nivali Zona nivale - Dove la neve lascia libero il terreno solo per periodi molto brevi; è caratterizzata dalla presenza di fanerogame formanti i caratteristici pulvini (cuscinetti) e crittogame (muschi e licheni). Tutte le zone suddette non hanno dei limiti precisi, ma variano da zona a zona, intersecandosi fra di loro, evidenziando differenze floristiche marcate. Ambienti alpini Nelle zone sopra descritte, possiamo incontrare degli ambienti comuni a tutta la catena alpina, che possiamo riassumere nei seguenti: Boschi - Dalla zona pedemontana al limite della vegetazione arborea. Partendo dalle quote più basse dove si incontrano frassini, carpini, betulle, querce e castagni, si arriva alle quote intermedie dei faggi, quindi degli abeti rossi e bianchi, per finire alle quote più alte dove vivono larici, cembri e lecci. Arbusteti - Iniziano dove il bosco e, in base all'altitudine ed al substrato, possono essere composti da ginepri, pini montani, ontani verdi, rododendri, mirtilli. Prati e pascoli - Sono entrambi influenzati dalla attività dell'uomo, i prati dall'attività di sfalcio e concimazione, i pascoli dall'allevamento del bestiame. In base alle loro caratteristiche si possono avere pascoli e prati asciutti, magri poveri, grassi, umidi. Vallette nivali - É un ambiente tipico delle alte quote. Si trovano alla base di pendii, morene, rupi, parete rocciose e sono caratterizzate dall'essere coperte dalla neve per la maggior parte dell'anno con conseguente periodo vegetativo limitato a pochi mesi, se non settimane. Ambienti umidi - Si possono incontrare diverse tipologie di ambienti umidi che si sviluppano sulle sponde dei torrenti glaciali o dei laghetti alpini, nei pressi di sorgenti, sul fondo di vallate. Rupi, morene e macereti - Si trovano alle quote più elevate, in ambienti particolarmente ostili per lo sviluppo vegetativo, dove piante quali sassifraghe, semprevivi, androsace, campanule, si accontentano di pochi grammi di terreno per crescere e svilupparsi.
Endemismi Vi sono alcune piante che crescono solo in determinate zone delle Alpi, a volte solo in poche stazioni, e che vengono definite endemiche. Ogni zona delle Alpi ha qualche endemismo tipico: Saxifraga florurenta nelle Alpi Marittime, Papaver kerneri nelle Alpi Carniche, Aethionema thomasianum nella valle di Cogne, ne solo solo alcuni esempi.
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